“Dite cheese”: il formaggio fuso parla sardo
Nella piccola cittadina sarda di Tortolì, nel cuore dell’Ogliastra, Carlo e i suoi collaboratori uniscono il passato e il presente, proponendo i formaggi ogliastrini di una volta in un format tutto nuovo e giovanile: il nostro street-food preferito, l’inimitabile panino.
A cura di Chiara Corona
“Dite cheese”, queste le due parole che il 31 Luglio hanno riempito il cuore e lo stomaco dei visitatori del colorato Corso Umberto; parole umili, divertenti, che “fanno sorridere”, come il suo carismatico creatore, nonché nostro narratore e guida Carlo Murgia. Fiero ogliastrino DOC, goloso, appassionato di cibo fin da piccolo, curioso di scoprire nuovi sapori, dopo un’esperienza lavorativa ventennale trascorsa all’estero, decide di portare gli insegnamenti gastronomici e non, appresi in giro per il mondo nella sua tanto amata e mai dimenticata isola.
Il suo obbiettivo? Contribuire con la propria creatività e le sue nuove conoscenze ad esaltare e far conoscere le potenzialità uniche e preziose della sua terra: le sue materie prime. Parliamo di quelle pure, intatte da cento anni, come gli anni di coloro che hanno fatto di queste il loro sostanzioso pane quotidiano, come il suo umile e immancabile compagno: il formaggio. Un formaggio che come ci racconta Carlo “si conosce fin da piccoli”, prodotto dal latte delle mucche e pecore allevate allo stato brado, e quindi corposo, profumato, quello che lui e gli altri bambini guardavano i nonni sciogliere dolcemente davanti al camino. Ed è proprio dalla volontà del determinato imprenditore ogliastrino di riproporre quella sensazione di calore, famiglia, infanzia, “il DNA della Sardegna” come lui lo definisce, che nasce “Dite Cheese”.
Si tratta di un piccolo locale in cui Carlo propone quello stesso formaggio fuso in un format tutto nuovo e moderno, quello dello street-food, in cui non è più il calore di un caldo fuoco invernale a sciogliere il formaggio su una fetta di pane, ma una tecnologica raclette all’interno di un morbido panino.
Un panino che Carlo definisce dalle note complesse, ma non gourmet, semplice, capibile e accessibile a tutti, ma soprattutto al target che lui mira a conquistare: i giovani. “Il mio intento è quello di incuriosirli – afferma il nostro narratore – di raccontare loro esperienze di gusto, far comprendere loro il valore della filiera corta con cui vengono prodotte le materie prime sicure e di qualità dei nostri panini”.
Parliamo infatti di formaggi realizzati a partire da vicini allevamenti ogliastrini di cui Carlo conosce il nome e le caratteristiche di ognuna delle pecore: allevate allo stato brado, grandi e appassionate mangiatrici di spontanee erbe aromatiche, i cui aromi inconfondibili si ritrovano distinti e gradevoli nel loro latte e, di conseguenza, in quelli che saranno i deliziosi formaggi scelti e prodotti dallo stesso Carlo nel caseificio a Cardedu, distante solo quindici minuti dalla destinazione finale dei suoi prodotti, Tortolì, in particolare la piccola finestrella di “Dite Cheese”.
Al suo interno, egli si diverte a proporre questi non solo fusi, ma in forme e consistenze diverse, da quella corposa delle fondute prodotte in un vicino laboratorio da lui e un altro casaro, a quella consistente, granulosa o morbida del formaggio in purezza, il fulcro del progetto, come lo definisce il suo produttore e nostro narratore, il quale non manca mai di associare a questo la sua fedele metà: il pane. Si tratta di un pane realizzato appositamente per “Dite Cheese” da un panettiere locale, un pane fragrante, croccante fuori e morbido dentro, le cui medie dimensioni permettono di racchiudere perfettamente il morbido formaggio e di assaporare tale bontà in più di un panino.
A completare il tutto, i salumi del territorio, dal sapore pungente e complesso, provenienti da sicure e controllate produzioni locali. Ed è così che un semplice panino si trasforma in un umile scrigno di sapori, consistenze, ricordi in cui Carlo combina le conoscenze apprese da chef stellati di tutto il mondo e i saperi antichi dei piccoli artigiani della sua terra, per creare qualcosa di nuovo, interessante, appetibile ai più giovani, che possa esprimere, valorizzare le tradizioni, le materie prime e le comunità del suo territorio.
Alcuni esempi? Lo “SBREM”: ovino-caprino, fonduta dolce, crema di patate, zucchine e menta fresca, una rivisitazione moderna, ma sempre gustosa, dei tanto amati culurgiones sardi. A questa si accompagna quella di un’altra ricetta, questa volta non sarda ma comunque tanto amata da Carlo, la cacio e pepe, nella quale ripropone il pecorino romano, originario sardo, in tre consistenze diverse: ovino-caprino fuso al momento, fonduta dolce, Monte asili riserva grattugiato e a scaglie, il tutto accompagnato da un buon lardo pancettato, pepe, e la sprizzante acidità della scorza del limone. Dulcis in fundo, il “Casu dolce casu”, letteralmente “Formaggio dolce formaggio”: crema di cacao, granella di nocciole e una squisita crema di ricotta disposta a fiocchi in modo che, come insegnano i grandi chef, questa fuoriesca soffice e bianca a ogni morso.
A questi si aggiungono poi quei panini fuori menù, proposti singolarmente ogni settimana, con cui Carlo ci fa conoscere un po' di più la sua terra, stuzzicando in noi e nei visitatori appetito e curiosità. L’ultimo di questi? “Ultimo bacio”: un piccolo capolavoro in cui il formaggio e la bottarga si incontrano in un connubio perfetto con pepe, un’emulsione di sedano e una fresca rugiada di scalogno, il tutto su un morbido letto di pane nero. Parliamo quindi di un panino fresco, che saluta l’estate e lascia spazio ai fantasiosi panini che Carlo e i suoi collaboratori stanno preparando per l’autunno, ormai arrivato anche nella loro piccola e provvisoria sede di Corso Umberto 68.
Come infatti ci racconta l’imprenditore ogliastrino: “Tortolì è solo un piccolo esperimento, realizzato da me e i miei altri tre soci, tutti quanti occupati in lavori diversi. Il nostro era solo un primo tentativo di “mettere le mani in pasta”, toccare con mano come le persone avrebbero reagito, se avrebbero apprezzato tale novità”. Le risposte non si sono fatte attendere: nella prima settimana centinaia di persone provenienti da tutta la Sardegna si erano già riversate nella piccola cittadina ogliastrina ad assaporare la bontà dei tradizionali formaggi sciolti in soffici e innovativi panini, i quali avevano fatto conquistare al giovane “Dite Cheese” tre richieste di Franchsing. Una grande soddisfazione per Carlo e i suoi compagni di viaggio, ma soprattutto un piccolo grande passo verso il loro obbiettivo: far conoscere il valore dei loro amati formaggi e delle materie prime della loro terra dentro e fuori l’isola.
L’idea è sempre la stessa: stesso format, stessa volontà di “stare sempre piccoli”, ma in una location più grande, confortevole, con dei tavolini e uno spazio in cui poter vendere i formaggi in una modalità alternativa, personale ed elegante.
Certo la strada è ancora lunga e il futuro incerto, ma di una cosa potete essere sicuri, Carlo e i suoi collaboratori continueranno a fare ciò che vogliono e sanno fare meglio: valorizzare i puri, complessi e unici formaggi ogliastrini fusi in morbidi e sorprendenti panini, sempre con lo stesso amore per il formaggio fuso, con la stessa passione, ma soprattutto con la stessa voglia di far sorridere la gente con un semplice, tradizionale, ma soprattutto gustoso “Dite Cheese!”.
“Dite cheese”:
Indirizzo: Corso Umberto 68, 08048 Tortolì (NU)
Instagram account: www.instagram.com/ditecheese_/
Facebook account: www.facebook.com/pg/Dite-Cheese