Come organizzare il menu dopo le vacanze estive
Rientrare a casa e tornare al lavoro è sempre un trauma comune a molte persone.
Vorrebbero avere un'estate senza fine, lontana dai problemi e dal calvario del Covid ma il rientro è inevitabile, e si torna alla routine.
A cura di Emeline Dany
Quindi cosa si può fare per risollevare gli animi?
A seconda di dove si vive, il caldo potrebbe non essere ancora sbiadito ed è ancora troppo presto per un menu autunnale più ricco.
La domanda che sorge spontanea è: esiste un modo per far viaggiare le persone con il cibo, e prolungare la sensazione di vacanza un po' più a lungo?
La buona notizia è che con il cibo, tutto è possibile.
Ma... si dovrà tenere presente la mentalità del vostro cliente.
Alcuni studi hanno dimostrato che emozioni e sentimenti hanno un forte impatto sulla percezione del cibo.
Potremmo aver già menzionato il famoso esempio dei piatti preparati dalla mamma, piatti che hanno sempre un sapore migliore: consumati in un ambiente “amato”, il gusto del pasto si amplifica. E per lo stesso motivo, cenando in un meraviglioso ristorante romantico con il nuovo fidanzato/a, il cibo può risultare probabilmente migliore di quello che realmente è.
L’ambiente, che comprende interior design, odori, luci, suoni, il servizio del personale..., ha un impatto diretto sulla percezione alimentare.
Alcuni esperimenti sono stati condotti sulla diversa percezione del cioccolato proposto alle stesse persone mentre ascoltavano un tipo di suono o musica e lo stesso cioccolato assaggiato in un contesto diverso (Bompas & Parr, Professor Charles Spence da Oxford).
Anche durante il volo, il cibo ha un sapore diverso ed è per questo che molte persone tendono a ordinare più succhi di pomodoro; il gusto “umami” (saporito, particolarmente percepito a crudo in alcuni alimenti come i pomodori maturi) è in grado di resistere maggiormente a pressione e altitudine. Ma ci stiamo spingendo un po’ oltre e questo non è l'argomento di oggi.
Possiamo però dire che quando, per esempio, ci troviamo in vacanza in Spagna, assaporando ogni giorno patatas bravas con aioli (maionese all'aglio) durante le ore felici e, prima di tornare a casa, tutti eccitati si va a comprare aioli al supermercato locale, spesso capita che l’aspettativa di ritrovare lo stesso gusto da casa rimanga delusa. Il prodotto apparirà semplicemente per quello che è, anche forse più grasso o più salato.
E’ l’ambiente diretto che invia segnali al nostro cervello. Questo ci dimostra che se si desidera proporre ai propri clienti un menu particolare che riporti alla mente la vacanza conclusa, non sempre si raggiunge il risultato previsto...
Inoltre, la vacanza è di solito il momento in cui le persone decidono di abbandonare diete e restrizioni e, rientrare a casa significa tornare in palestra, iniziare una dieta detox per purificare il corpo e magari perdere un paio di chili. E allora, come si può offrire un menu gustoso che ricorda una vacanza spensierata?
Il nostro suggerimento è quello di pensare a un menu che riesca ad evocare un mood da "ritorno al lavoro" e "sto prestando attenzione a ciò che mangio".
Il venerdì, per esempio, si possono proporre un paio di piatti che ricordino le vacanze o le immagini di mari o monti, creando una ricetta particolare e/o un impiattamento e un utilizzo di decori a tema che accompagnano i clienti verso il relax del fine settimana. L'effetto TGIF (Thank God It’s Friday, Grazie a Dio è Venerdì) porterà beneficio al cibo e alla sua percezione.
E perchè non sviluppare un tema diverso per ogni venerdì del mese di settembre?
Come abbiamo già espresso nel nostro articolo Guilty Pleasure vs. Functional Design, la cosa più importante è conoscere il proprio cliente per offrire un menu adattato a ciascun momento della giornata.
Buon Settembre a tutti!