PANE NERO DI CASTELVETRANO
E’ un presidio Slow Food siculo. “Si impasta miscelando due farine, quella di grano duro siciliano e quella ricavata da... frumento locale, la tumminia”. La pagnotta è rotonda, la crosta dura “color caffè” con semi di sesamo e “la pasta è morbida e giallo grano”. Il nome vastedda con cui lo si designa, ricorre genericamente in Sicilia per designare “grossi pani nell’agrigentino e nel nisseno”, il “pane casereccio siciliano nonché un pane con semi di Cumino, nella Valle del Belice”. Una scheda è inserita nell’Atlante dei prodotti tipici: il pane (Franco Angeli, 1995,247), una seconda e una terza ne L’Italia del pane (Slow Food, 2002, 250) e ne L’Italia dei presidi (Slow Food, 2002, 402). Wikipedia e numerosi siti lo promuovono. Di particolare interesse, il consumo: “La tradizione locale vuole che il pane nero di Castelvetrano appena sfornato e ancora caldo sia diviso in due e conciato con olio extravergine (meglio se della locale Nocellara del Belice), sale, origano, pomodoro a fette, formaggio tipico della zona … acciughe o sarde diliscate e basilico” (L’Italia dei presidi,403). Andate alla bottega del pane di Tommaso Rizzo, in via Garibaldi a Castelvetrano, fate un salto al mercato ortofrutticolo e vi sbizzarrirete a prepararvi i panini.