Panini viaggiatori
Viaggiare sui mezzi di trasporto al mattino è una condizione che vive gran parte delle persone di città.
E un'esperienza da provare: stare fermi, magari seduti sulla metro o sul tram, a osservare. È come guardare da fuori una città che si muove e vive: che si alza, si avvia, torna e va a dormire.
Questo formicolare di persone offre, a uno spettatore curioso, la possibilità di accorgersi di moltissime cose, le più strane e varie.
Alle otto del mattino, per esempio, c'è chi domanda al compagno di viaggio cosa farà la sera, o c'è chi racconta che cosa ha fatto la sera prima. Oppure ancora c'è chi non ha voglia di parlare, ma neppure di stare in silenzio: così si assiste a quello spettacolo che caratterizza i nostri giorni di milioni di dita che chattano velocissime miliardi di parole al minuto sui cellulari più innovativi.
Eppure qualche volta capita, sui mezzi - come si dice in Lombardia -, che qualche chiacchiera nel brusio generale catturi in maniera particolare l'attenzione dello spettatore che ascolta e osserva.
Come quando sente dire: "Ieri ho assaggiato il panino più buono del mondo. Una cosa da manicomio. Aveva dentro il bollito e un pane morbidissimo...".
Ma poi il passeggero sconosciuto scende, lasciando l'incognita degli ingredienti mancanti.
"Scusi, Signora, dove l'ha mangiato, che vorrei provarlo anche io?", vorrebbe chiedere. Ma ormai le porte della metro si sono chiuse.
E l'osservatore sorpreso resta con l'acquolina in bocca e un panino... immaginario.