Perché è meglio non ordinare panini in Francia
Se vi capita di parlare di “dehor”, “mise en place”, “sac à poche” o ancora “bon ton” con un francese, c’è una grande probabilità che vi guardi senza capire. Invece, avete già provato a chiedere dei “panini” in Francia? Il rischio è che sarete voi a non capire quando arriverà il “panini”…
A cura di Emeline Dany
Il panini (con la I finale) in Francia è una tipologia di panino caldo.
La sua origine è più che oscura ad eccezione del nome, sulla quale sono tutti d’accordo: deriva dalla parola italiana panino al plurale.
La sua particolarità è che viene fatto con un pane di forma ovale, bianco, con una texture che ricorda vagamente il Bao. Così bianco e liscio, che sembra ammalato (per non dire industriale, congelato, precotto).
Viene allora sempre riscaldato e schiacciato da una piastra che gli darà una zebratura bruciata e nera. Più viene schiacciato e meglio sembra essere, dà la garanzia che il formaggio dentro sarà fuso.
Ma cosa ci mettiamo dentro, vi chiederete?
Per il richiamo all’Italia, è spesso farcito con delle fette di pomodori arancio più che rossi e mozzarella tagliata a fette quadrate. Siamo ben lontani dalla mozzarella di bufala o dal pomodorino pachino. Per aggiungere proteine, viene inserita una fetta di cotto ben spessa ( in Francia i salumi non sono tagliati sottili) o del tonno in scatola (ma non sott’olio)…
Nella versione greca, la creatività consiste nell’aggiungere delle olive nere in salamoia, ma esiste anche la versione carne con il petto di pollo asciutto e la vache qui rit (un formaggio spalmabile, famoso nel terzo mondo siccome si conserva fuori frigo, e che richiama un po’ il Philadelphia, ma con una consistenza più “oleosa”).
Un’offesa al panino, direte.
Un po’.
Il paninI in Francia è tipico dei paninari di bassa categoria.
Oltralpe, il panino con la baguette conosce un suo successo senza tempo, tutto come il suo cugino del sud, il pain bagnat, che spesso è fatto con un “pain brioche”. Poi, vent’anni fa, è arrivato il panino svedese che si proponeva spesso con salmone affumicato o tronchetto di capra, noce e insalata. Il pane svedese ricorda il pane pita con una punta dolce e morbida in più.
Il paninI, anche se considerato italiano, sarebbe dunque il parente povero di questa gamma di panini, quello che si serve nei paninari di tipologia fast food, quando invece il sandwich in Francia per essere considerato buono, deve venire dalla Boulangerie, tempio del pane fatto a mano e appena sfornato, sempre croccante.
Tra l’altro la Boulangerie rimane anche IL posto per la colazione, che non si fa al bar ma a casa, con i croissants e la baguette calda.
Allora, la vostra vacanza prevede una tappa in Francia?
Se siete alla ricerca di uno spuntino e non volete sbagliare, chiedete un sandwich, evitate i posti che scrivono “panini".
La Boulangerie sta sempre "une valeur sûre” (valore sicuro).
Se invece avete voglia di esotismo, potete sempre cercare un posto che fa kebab o pita greca, meglio se gourmet. La cosa bella della Francia è la contaminazione d’influenze orientali.
A bon entendeur.