Un inizio: la scuola e il panino
Il primo giorno di scuola. La prossima settimana Laura, come tanti, tanti altri bambini, inizia un nuovo capitolo nella sua storia.
A cura di Daniela Guaiti
Tutto è nuovo: il grembiulino, la cartella, l’astuccio, i quadernoni, il suo sguardo mentre parla di quello che pensa potrà o non potrà succedere tra una manciata di ore.
E come in ogni grande passaggio, il cibo ha un ruolo fondamentale. Su questo ho deciso che sia lei a decidere: è il suo primo giorno, non il mio. Le mamme possono accompagnare, emozionarsi, fotografare, raccontare. Ma a sedersi per la prima volta dietro un banco saranno loro.
Così abbiamo concordato per stasera polpettone e patate: ho dovuto ricondurla a più miti consigli perché lei aveva chiesto cotolette e torta al cioccolato, forse non proprio leggerissimi alla vigilia di un’occasione così importante. A colazione per domattina latte tiepido, pane e miele; per merenda, nello zaino, biscotti e una bottiglietta d’acqua.
«E quando arrivi a casa, per pranzo, cosa vuoi? Scegli tu!». Davvero, scelta libera: la mamma è pronta a spadellare all’infinito. Se li vuoi, ti faccio i ravioli come a Natale.
E Laura: «Un panino». Come un panino?
«Un panino con la coppa e il gruviera che si scioglie, bello croccante fuori».
Ecco. Un panino per accoglierti al tuo ritorno dal primo giorno di scuola. Forse perché le fette di pane che racchiudono la farcia sono un po’ come una famiglia che abbraccia e protegge. Ma si aprono, a far conoscere la bontà dell’interno e ad accogliere sapori nuovi.
Perché un panino è un compagno di viaggio, ma sa aspettarti a casa per farti sentire coccolato.
Credits: Christine Davis Studio