Un intelligente piatto unico
Allan Bay. Nel 1994 fa di una sua passione una scelta professionale diventando giornalista enogastronomico per il Corriere della Sera e l’allegato ViviMilano sul quale cura la rubrica settimanale dei ristoranti milanesi. Con Feltrinelli ha pubblicato una serie di libri di cucina: Cuochi si diventa (2003 e 2004),Cuoco me (“Kids”, 2005), Le ricette degli altri (2005), 77 ricette perfette (2006) e un romanzo scritto con Camilla Baresani, La cena delle meraviglie (2007), il racconto di una cena straordinaria tra amici. Caustico nei giudizi che, quando sono positivi sono pienamente entusiasti, lo intervisto con la speranza che includa un Panino delle meraviglie nel suo prossimo libro.
Che cosa associa alla parola PANINO?
Un intelligente piatto unico: proteine e carboidrati in giusto equilibrio.
Il suo primo ricordo legato a un PANINO?
Notte dei tempi, non ricordo.
L’ultimo che ha mangiato?
Un mese fa, baguette farcita con salamella mantovana da spalmare, insalata e germogli.
Un PANINO che non mangerebbe mai?
Nessuno: salvo quelli fatti male, ma se è fatto male lo scopro dopo averlo assaggiato…
Il PANINO ITALIANO è diverso dagli altri, perché?
Non è per nulla diverso, il pane farcito c’è in tutte le tradizioni dei popoli che coltivano grano.
Una ricetta di PANINO ambasciatore del made in Italy?
Mah, gli ambasciatori del Made in Italy sono pizza e pasta. Se proprio si vuole, pane farcito con pomodoro, fiordilatte e salsa verde o pesto: i colori della bandiera.
Il PANINO tra 20 anni?
Troppo lontano, non si può prevedere.
Se lei fosse un PANINO…
Un panino grosso alla salmagundi, ovvero farcito con vari avanzi del giorno prima, tagliati e saltati in padella.